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Dizion. 4° Ed. .
FUOCO
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pag.547
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FUOCO.
Definiz: | Che da' poeti si disse anche FOCO. Elemento di qualità calda, e secca. Lat. ignis. Gr. πῦρ. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 37. La folgore non ha poter di passare li nuvoli, anzi vi si spegne
dentro, e perde il suo fuoco. |
Esempio: | E Tes. Br. 9. 24. E però debbe lo savio podestade a
minuto, e spesso, specialmente li giorni delle feste, ed alle fuocora di verno tutti raunare in sua
camera. |
Esempio: | Bocc. nov. 33. 3. Il fuoco di sua natura più tosto nelle leggieri, e morbide cose
s'apprende, che nelle dure, e più gravanti. |
Esempio: | E Bocc. nov. 46. 10. Pensò di volergli in pubblico, e di
fuoco far morire. |
Esempio: | Dant. Inf. 1. E poi vedrai color, che son contenti Nel fuoco. |
Esempio: | Petr. son. 17. E altri col disio folle, che spera Gioir forse nel fuoco, perchè
splende, Provan l'altra virtù, quella, che 'ncende. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 6. 4. Come se alcuno m'avesse prestato danari, poi avesse fitto
fuoco in casa mia. |
Definiz: | §. I. Fuoco, il disse Dante per l'Anime beate. |
Esempio: | Dant. Par. 20. Perchè de' fuochi, ond'io figura fommi ec. |
Esempio: | E Dan. Par. 22. Questi altri fuochi tutti contemplanti
Uomini furo. |
Esempio: | But. ivi: Questi altri fuochi, cioè questi altri spiriti, che sono dentro a questi
fuochi, e splendori. |
Definiz: | §. II. Fuoco, per similit. la Stella di Marte, e si direbbe poeticamente anche dell'altre stelle. |
Esempio: | Dant. Par. 16. E tre fiate venne questo fuoco A rinfiammarsi sotto la sua
pianta. |
Esempio: | But. ivi: Venne questo fuoco, cioè venne questo pianeto chiamato
Marte. |
Definiz: | §. III. Fuoco, si dice per Incendio. Lat. ignis, flamma, incendium. Gr.
ἔμπρησις,
φλογμός,
ἔγκαυμα. |
Esempio: | Amet. 40. Poichè il Greco fuoco, d'ogni cosa arsibile ebbe le sue fiamme
pasciute. |
Definiz: | §. IV. Per Ira, o Discordia, onde si dice Stare nel fuoco, o Esser nel
fuoco; e vale Essere in continua discordia, e travagli co' suoi di casa, o con chi di necessità si ha a
trafficare insieme, quasi in uno inferno. Lat. irarum faces, discordia, dissidium.
Gr. ὀργῆς
φλογμός. |
Esempio: | Bellinc. son. 266. Comar? madonna? avete voi del fuoco? Io n'ho piena la casa
alla malora: Uh trist'a me, ch'e' c'è questa mia nuora. |
Definiz: | §. V. Per Affetto, Appetito, e Passione amorosa. |
Esempio: | Bocc. pr. 2. Per soverchio fuoco, nella mente concetto da poco regolato
appetìto. |
Definiz: | §. VI. Si piglia talora, per Una intera famiglia, e si dice: |
Esempio: | M. V. 7. 6. Perocchè assai ville di cinquecento, e di mille fuocora, e di più, e
di meno, aveva vinte, rubate, ed arse. |
Definiz: | §. VII. Fuoco, termine de' geometri; Punto nell'asse delle sezioni coniche, al quale concorrono i raggi riflessi
dal concavo di esse. E Fuoco similmente l'Unione de' raggi refratti dalle lenti di vetro. |
Esempio: | Red. lett. 1. 205. Fuoco appresso i geometri significa quel punto determinato
nell'asse delle sezioni del cono, al quale, come per esempio, dentro la parabola concorrono per reflessione tutti i
raggi. |
Definiz: | §. VIII. Fuoco lavorato, vale Fuoco, che con artifizio si lavora per valersene o in guerra, o in
festa. Lat. ignis artificiosus. Gr. πῦρ
δαιδαλέον. |
Esempio: | Din. Comp. 3. 62. I capi di Parte Nera avevano ordinato un fuoco
lavorato. |
Esempio: | Stor. Eur. 6. 150. Avendo inviato per mare una grossa armata, ec. con gran copia
di fuoco Greco, che così si chiamava allora quello, che i nostri chiamano oggidì lavorato. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 2. 274. Arse il bellissimo anfiteatro fuori delle mura per le
fiaccole, e palle, e fuochi lavorati tratti innanzi, o indietro. |
Definiz: | §. IX. Fuoco artifiziato, vale il medesimo. |
Esempio: | Malm. 4. 59. Tal pietra per di fuora è calamita, E ripiena di fuoco
artifiziato. |
Definiz: | §. X. Occhi di fuoco, cioà Infiammati per ira, a guisa di fuoco, Infocati; Che Dante
Inf. 14. disse: Occhi di bragia. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 46. Il conte prega indarno, e a poco a poco L'ira gli cresce, e
fa gli occhi di foco. |
Definiz: | §. XI. Fuoco salvatico, Spezie di malattia. Lat. lichen,
impetigo. Gr. λειχήν. |
Esempio: | Volg. Mes. L'elleboro bianco, ec. guarisce la scabbia, e lo fuoco salvatico.
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Esempio: | E Volg. Mes. altrove: La confezione d'amec vale ad ogni
passione fatta da collera, e da flemma falsa, come si è lo fuoco salvatico. |
Definiz: | §. XII. Giugnere legne al fuoco, o Mettere legne al fuoco; vale
figuratam. Fomentare, o procurare di crescere il male, o l'ira in altrui. Lat. ignem igni
inducere, oleum camino addere. Gr. πῦρ ἐπὶ
πῦρ. |
Esempio: | Petr. son. 232. Anima sconsolata, che pur vai Giugnendo legne al fuoco, ove tu
ardi? |
Esempio: | Albert. 14. Coll'uomo linguardo non parlare, e nel fuoco non metter
legne. |
Definiz: | §. XIII. Mettere a fuoco, e fiamma; vale Rovinare abbruciando. Lat. devastare, concremare, ferro flammisque persequi. Gr. καταπορθεῖν,
συμφλέγειν. |
Esempio: | G. V. 1. 14. 1. Di notte v'entraro, e rubarla, e misonla tutta a fuoco, e
fiamma. |
Esempio: | E G. V. 11. 71. 5. E tutta l'isola misono a fuoco, e a
fiamma. |
Definiz: | §. XIV. Gastigare a ferro, e a fuoco; vale Gastigare severamente. Lat. igne, atque caedibus ulcisci, Tacit. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 32. Stertinio prestamente mandatovi con cavalli, e fanti
leggieri a ferro, e fuoco gli gastigò. |
Definiz: | §. XV. Essere a fuoco, Porre a fuoco, e Mettere, ec. a
fuoco; vale Essere, Porre, Mettere ec. le cose a cuocere. Lat. coquere. Gr.
πέπτειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 54. 3. Acconcia la gru, la mise a fuoco. |
Esempio: | G. V. 8. 78. 6. Trovando gli arrosti, e la vivanda della cena de' Franceschi a
fuoco, e quelle tutte rubaro, e mangiaro. |
Definiz: | §. XVI. Fuoco lento, vale Fuoco non gagliardo, piccolo, tenue. Lat. ignis
lentus. |
Esempio: | Cr. 9. 104. 3. Quel, che nella tasca rimane, si ponga a fuoco lento in un
paiuolo. |
Esempio: | Ricett. Fior. 99. Dipoi si passa tutto l'aceto colato per boccia a fuoco
lento. |
Esempio: | E Ricett. Fior. 115. Si cuocono a fuoco lento, tantochè il zucchero
sia penetrato per tutta la sustanza del frutto. |
Esempio: | E Ricett. Fior. appresso: Cocendo a fuoco lento tantochè
versandolo in iscatole, o in alberegli, sia a modo di gelatina. |
Esempio: | Dav. Scism. 54. Il Foresto, ec. tra due forche con due catene appiccato per le
braccia, e arso vivo a fuoco lento sotto a' piedi. |
Esempio: | Borgh. Rip. 214. Facciansi bollire pianamente mezz'ora a lento fuoco di
carboni. |
Definiz: | §. XVII. Fuoco di lione; appresso gli stillatori vale Fuoco gagliardissimo. Lat.
ignis vehementissimus, ignis acer. Gr. δεινότατον
πῦρ. |
Esempio: | Ricett. Fior. Salnitro, ec. mescola, e poni in limbicco a stillare, dando nel
fine fuoco di lione, tanto che sieno passati tutti gli spiriti di dette materie. |
Definiz: | §. XVIII. Far fuoco. |
v. FARE FUOCO.
Definiz: | §. XIX. Far fuoco nell'orcio; vale Macchinare qualche cosa nascosamente, e mostrare d'attendere ad
altro. |
Esempio: | Varch. Ercol. 72. E quando alcuno per lo contrario faccendo il musone, e stando
cheto attende a' fatti suoi senza scuoprirsi a persona per venire a un suo attento, si dice: e' fa fuoco nell'orcio, o
e' fa a chetichelli. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 1. 1. Si scorgon quatti, e zitti, i piè feltrati, Far lor fuochi
negli orci. |
Definiz: | §. XX. Ogni acqua spegne il fuoco; vale, che Alle necessità naturali ogni cosa serve, per cattiva
ch'ella si sia. |
Definiz: | §. XXI. Non dar fuoco a cencio; vale Non fare un minimo servigio senza costo. Lat.
ignis accendendi potestatem non facere, Senec. |
Esempio: | Bocc. nov. 50. 7. Non troverrei chi mi desse fuoco a cencio. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 29. Chi chiamò mai benifizio donare una fetta di pane, o un
misero quattrino, o l'aver dato fuoco al cencio? |
Definiz: | §. XXII. Non lasciare accendere un cencio al fuoco; Maniera, onde s'esprima la soverchia avarizia
d'alcuno. Lat. ne salem quidem dederit; ne allii caput dederit. |
Definiz: | §. XXIII. Dar fuoco alla girandola; vale Cominciare risolutamente una cosa, intorno alla quale
altri sia stato qualche tempo in dubbio, Venire a risoluzione. |
Definiz: | §. XXIV. Dar fuoco alla bombarda. |
Esempio: | Varch. Ercol. 88. Dar fuoco alla bombarda è cominciare a dir male d'uno, o
scrivere contra di lui. |
Esempio: | Libr. son. 4. Mettiti or su, Arcangel, la panziera, Ch'egli è tempo a dar fuoco
alla bombarda. |
Definiz: | §. XXV. Dire cose di fuoco, o Far cose di fuoco; cioè Di maraviglia,
Grandissime. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 6. 72. E avendo a dir io, voi a sentire Cose fiere, e crudel, cose
di foco, Meglio è, che tutti ci posiamo un poco. |
Esempio: | E Ber. Orl. 2. 23. 20. E Grandonio facea cose di
foco. |
Esempio: | Malm. 12. 52. E che in suo onor doveansi fra poco Alzar capanne, e
far cose di fuoco. |
Definiz: | §. XXVI. Metter troppa carne a fuoco; vale Imprendere troppe cose a un tratto. |
Esempio: | Lasc. Parent. 3. 8. In fine io ho messa troppa carne a fuoco. |
Esempio: | Varch. Ercol. 80. Mettere troppa mazza si dice d'uno, il quale in favellando
entri troppo a dentro ec. dicesi ancora mettere troppa carne a fuoco. |
Definiz: | §. XXVII. Avere il fuoco, o Pigliare il fuoco; si dice del Cominciare il vino ad
inforzare. |
Esempio: | Dav. Colt. 160. Per non lasciar la vinaccia riscaldare, e 'l vino pigliar il
fuoco. |
Esempio: | E Dav. Colt. appresso: Quel forzore, che la vinaccia piglia
di sopra, ec. fa pigliare il fuoco al vino. |
Definiz: | §. XXVIII. Avere il fuoco al culo; vale Essere in grandi angustie, Esser pressato
instantissimamente. |
Definiz: | §. XXIX. Fuoco morto; si dice di una Sorta di medicamento, che applicato alla pelle, l'abbrucia
lentamente. Lat. causticum. Gr. καυστικόν. |
Definiz: | §. XXX. Mettere la mano nel fuoco; maniera di giuramento, che si usa per mostrar verità di ciò, che
s'è per dire. Lat. constanter asserere, pro certo habere. Gr. βεβαιοῦν. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 3. 21. E metterebbe nel fuoco la mano, Che in quel paese non è
Ruggier certo. |
Esempio: | Varch. Ercol. 257. Ben sapete, che io lo credo, anzi lo giurerei, e ne metterei
le mani nel fuoco. |
Definiz: | §. XXXI. Cascar della brace nel fuoco; è lo stesso, che Cader della padella nella brace; e vale
Uscir d'un pericolo, e entrar in un altro maggiore. Lat. Incidit in Scyllam cupiens vitare
Charybdim; fumum, vel cinerem metuens in ignem concidit, v. Flos. 260. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 26. 34. Or pensa cavalier, com'io restai, Che della brace nel fuoco
cascai. |
Definiz: | §. XXXII. Pigliar fuoco, Cominciare ad ardere; e figuratam. vale Incollorirsi, Adirarsi. Lat.
excandescere. Gr. ὀργίζεσθαι. |
Definiz: | §. XXXIII. In proverb. che si dice del fuggire l'occasioni. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 1. 4. Vero è il proverbio, e non si può negare: Non metter l'esca
troppo presso al fuoco, E non tentar delle donne la fede, Ch'ella è fallace, e più che l'uom non
crede. |
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